RICORDANDO AUGUSTO MURER

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RICORDANDO AUGUSTO MURER

In occasione di una recente donazione al Museo Rimoldi

17/08/2023

In occasione della recente donazione al Museo Rimoldi dell’opera “Ritorno dai campi” di Augusto Murer, olio su tela risalente al 1976, da parte dei fratelli Caterina, Ernesto e Federico Majoni, il 17 agosto, alle ore 17.30, presso il Museo Mario Rimoldi di Cortina, si svolgerà un incontro dedicato all’artista falcadino, già presente nella Collezione Rimoldi con 5 sculture, 1 altorilievo e una china.

A ricordare l’artista saranno il figlio Franco Murer, anch’egli affermato pittore e scultore, e il gallerista Stefano Contini, punto di riferimento per i collezionisti di tutto il mondo.

Come scriveva lo storico e critico d’arte Franco Solmi, Augusto Murer è “uno scultore di gesto e di materia…”; nella sua scultura “potenza della materia e dinamicità della forma convergono” per diventare una sorta di “narrazione materializzata”. Un narrazione artistica in cui, con istintività e passione, vengono affrontati temi storici e sociali, dove il legame con la terra d’origine e con la natura sono sempre presenti, così come pure l’indagine sull’essere umano, ritratto nell’espressione della sua forza, ma anche della fragilità e della dolcezza. Un’arte, quella di Murer, che ha saputo raggiungere un pubblico davvero vario proprio per la spontanea energia comunicatrice, capace di suscitare riflessione e immedesimazione, oltre che per gli universali contenuti: il lavoro, il sacrificio, la lotta, la sconfitta, l'amore, la sensualità, la morte… Ciò vale per ogni opera di Augusto Murer, qualsiasi sia la tecnica artistica utilizzata: “Ritorno dai campi” ne è un felice esempio.

Significativo l’omaggio del noto poeta spagnolo Rafael Alberti, che lo conobbe nel 1977.

“Augusto Murer, scultore”
Tu che ami il toro,
la forza esasperata, protesa,
spinta alla frenesia,
la disperazione del nostro tempo.
Tu che soffri per il colpo sulla guancia
dell’innocente, per l’aspro sputo,
per la torsione dei nervi spezzati,
il disprezzo senza fine, la spietata
beffa lenta davanti al pianto e all’agonia.
Tu che emergi dal fondo delle valli,
legnaiolo dei boschi, figlio delle montagne,
fratello della roccia e del legno,
libero come i venti naturali,
i cicli e le luci non contaminati.
Tu guerrigliero sempre in battaglie insonni
per far ardere al vento le radici
più oscure, le ossa sconosciute, tu,
architetto reale, verità
e fantasia, “enorme e delicato ”.
Tu sei già qui, sicuro, i piedi nella terra;
e ti tocco, ti aspiro,
pietra e fiore, e ti canto,
umano delle forme,
nella diversità delle loro origini.

Rafael Alberti, Roma, gennaio 1977 (traduzione di Ignazio Delogu)

AUGUSTO MURER (Falcade 1922 - Padova 1985)
Nato a Falcade frequenta la Scuola d’Arte di Ortisei con il maestro Li Rosi. A Venezia conosce Arturo Martini che lo inizia ai segreti della scultura e soprattutto lo rende edotto su alcuni principi di estetica. Nell’immediato dopoguerra inizia l’attività di scultore, ottemperando alle ristrettezze del tempo usando soprattutto il legno. Numerose sono le commissioni del periodo: dal portale e la Via Crucis della chiesa di Falcade del 1946, alla Pietà per il monumento-ossario di Belluno del 1949 e la Preghiera dei montanari donata al Pontefice nel 1952. Nel 1953 espone per la prima volta a Milano alla Galleria Cairola con la presentazione di Orio Vergani e Renato Birolli. Dagli anni ’60 alterna l’attività espositiva personale a commissioni pubbliche: nel 1964 esegue La partigiana per la città di Venezia; nel 1965 i quattro pannelli in bronzo per l’anniversario della Resistenza e della Liberazione; il monumento alla Vittoria a Vittorio Veneto nel 1968; nel 1970 il Monumento ai Caduti sulla Piana del Cansiglio; il Monumento del Partigiano sul Monte Grappa nel 1974 e le porte in bronzo, con il tema dell’emigrazione veneta, per la cattedrale S. Pellegrino di Caxias do Sol in Brasile. Numerose sono anche le esposizioni cui partecipa allestendo due personali nel 1972 e 1974 a Falcade e a Milano alla Rotonda della Besana. Nel 1975 esegue delle incisioni per Il sergente nella neve di Mario Rigoni Stern. Nel 1980 il comune di Ferrara gli allestisce una bella mostra antologica a Palazzo dei Diamanti e nel 1981 partecipa al Bimillenario Virgiliano a Mantova. Quindi espone al Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo nel 1982; nel 1983 a Reggio Emilia e l’anno seguente alla Biennale di Venezia, al Chiostro di San Giovanni di Orvieto, al Premio Viareggio, a Palazzo del Senato a Milano. A Roma espone nel 1985 a Castel Sant’Angelo e crea la scultura L’Albero della vita per Cadoneghe. Muore a Padova nel 1985. Lo studio per sua volontà è diventato un Museo che conserva numerose sue opere sia in bronzo che in legno. (Museo d’Arte Moderna e Contemporanea Mario Rimoldi delle Regole d’Ampezzo, Catalogo generale delle opere, 2010)

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Orari Museo Rimoldi
10.30/12.30 - 16.00/20.00
Ad agosto il Museo è aperto tutti i giorni, da settembre sarà chiuso il lunedì


Info
Museo d'Arte Moderna Mario Rimoldi - Casa delle Regole
C.so Italia, 69 - 32043 Cortina d'Ampezzo
Tel. 0436 866222
museo.rimoldi@gmail.com